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(4-4-2): Manitta, Portanova,
Bonomi, Zamboni, Tosto (33' pt Cvitanovic), Montervino (33' st
Sesa), Marcolin, Bernini, MOntezine, Dionigi (21' pt Pasino),
Vieri. (27 Brivio, 40 Carrera, 22 Quadrini, 24 Montesanto). All.
Simoni
(4-4-2): Gazzoli (10' st Barasso), Gargo, Villa (27' pt Ghomsi), Baldini, Behrami, Della Morte, Colasante, Cordone, Rossi, Bjelanovic, Comandini (35' st Cudini). (29 Rebecchi, 24 Boisfer, 11 Colacone, 10 Caccia). All. De Canio
La cronaca:
Contro il Genoa i partenopei conquistano il 15/o pari della
stagione. Primo tempo dominato dalla squadra di De Canio,
che colpisce due pali e sfiora più volte il gol. Ripresa
senza emozioni
di Nicola Apicella
Il derby dei delusi, la partita che incrocia i destini degli allenatori Simoni e De Canio, entrambi con un passato sulle panchine dell' avversario di oggi, una gara che prometteva riscatti, emozioni, passioni ardenti, partorisce uno spaurito topolino. Finisce con un pareggio che non soddisfa nessuno: il Napoli, che dà definitivamente l'addio ad ogni speranza di riagganciare il carro della promozione e che, anzi, deve guardare con preoccupazione alle proprie spalle ed il Genoa che, avendo fatto registrare una netta superiorità in campo, avrebbe senz'altro meritato la vittoria. Per gli azzurri - che stabiliscono il record di non essere riusciti a creare nemmeno un'occasione da gol per tutta la durata della partita - la gara si mette subito male. Si infortuna infatti seriamente, dopo appena 20', Davide Dionigi, l'uomo della svolta, l'attaccante chiamato a risolvere una volta e per tutte la cronica incapacità di realizzazione della squadra di Simoni, il calciatore che rientrava dopo una lunga, dolorosa assenza per infortunio muscolare, l'unico partenopeo capace di stuzzicare qualche appetito da parte di altre società sull'asfittico mercato di riparazione in corso.
Il rinnovato Genoa dimostra di essere squadra di discreta caratura, nonostante le assenze. Difesa rocciosa, grazie anche a Gargo, centrocampo disposto sia a filtrare la manovra avversaria, sia ad impostare per le punte, attacco agile e concreto soprattutto in Bjelanovic (meno positiva la prova di Comandini). I liguri costruiscono alcune buone azioni che li portano vicinissimi al gol, in particolare, in tre occasioni, nel primo tempo: al 20' Bjelanovic devia un traversone di Rossi sul palo; al 42' lo stesso attaccante alza sulla traversa dopo un involontario passaggio di Bonomi che lo mette in condizione di concludere davanti a Manitta; al 47' gran conclusione di Della Morte indirizzata sotto la traversa, alla quale il portiere del Napoli si oppone con un balzo prodigioso.
Il Napoli è il solito Napoli: una squadra con una buona e solida difesa, con un centrocampo incapace di costruire e con un attacco inesistente. Una squadra che, oltre che dietro le scrivanie, per sopravvivere, dovrà lottare anche al calciomercato e, soprattutto, sui terreni di gioco.